Roma, 30 maggio – Prosegue l’interlocuzione dell’Ordine dei farmacisti di Roma con il mondo universitario capitolino nel quadro della collaborazione volta a mantenere alto il livello di attenzione sulle necessità formative e di aggiornamento della professione farmaceutica. All’incontro con i rappresentanti dell’Università Sapienza di qualche giorno fa, ha fatto seguito, il 28 maggio, un nuovo confronto – prevalentemente incentrato sul tema del nuovo tirocinio pratico valutativo (Tpv) definito nel nuovo piano di studi del corso di laurea in Farmacia, approvato con il decreto interministeriale n. 651 del 5 luglio 2022 – con docenti dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e di Tor Vergata.
Ne hanno discusso il presidente dell’Ordine Emilio Croce, affiancato dal tesoriere Leopoldo Mannucci, e dai consiglieri Gaetano De Ritis e Gelsomina Perri, in rappresentanza della professione, e il presidente del corso di laurea in Farmacia Cattolica del Sacro Cuore Andrea Urbani e la direttrice della Scuola di specializzazione in Scienza dell’Alimentazione dell’Università di Roma Tor Vergata, Laura Di Renzo, professore associato di Nutrizione clinica, in rappresentanza del mondo accademico (nelle foto qui sotto).
Nelle regole di ingaggio dell’incontro, la comune volontà di arrivare a una ridefinizione condivisa delle linee guida per lo svolgimento del Tpv, ovviamente considerando le modifiche introdotte al tirocinio universitario.
Il confronto è opportunamente partito mettendo nero su bianco i basics della questione: il Tpv è un percorso formativo a carattere professionalizzante per l’acquisizione delle competenze necessarie per lo svolgimento delle attività del farmacista nell’ambito del Servizio sanitario nazionale e consiste in attività pratiche contestualizzate e supervisionate, che prevedono l’osservazione diretta e l’esecuzi
Roma, 30 maggio – Prosegue l’interlocuzione dell’Ordine dei farmacisti di Roma con il mondo universitario capitolino nel quadro della collaborazione volta a mantenere alto il livello di attenzione sulle necessità formative e di aggiornamento della professione farmaceutica. All’incontro con i rappresentanti dell’Università Sapienza di qualche giorno fa, ha fatto seguito, il 28 maggio, un nuovo confronto – prevalentemente incentrato sul tema del nuovo tirocinio pratico valutativo (Tpv) definito nel nuovo piano di studi del corso di laurea in Farmacia, approvato con il decreto interministeriale n. 651 del 5 luglio 2022 – con docenti dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e di Tor Vergata.
Ne hanno discusso il presidente dell’Ordine Emilio Croce, affiancato dal tesoriere Leopoldo Mannucci, e dai consiglieri Gaetano De Ritis e Gelsomina Perri, in rappresentanza della professione, e il presidente del corso di laurea in Farmacia Cattolica del Sacro Cuore Andrea Urbani e la direttrice della Scuola di specializzazione in Scienza dell’Alimentazione dell’Università di Roma Tor Vergata, Laura Di Renzo, professore associato di Nutrizione clinica, in rappresentanza del mondo accademico (nelle foto qui sotto).
Nelle regole di ingaggio dell’incontro, la comune volontà di arrivare a una ridefinizione condivisa delle linee guida per lo svolgimento del Tpv, ovviamente considerando le modifiche introdotte al tirocinio universitario.
Il confronto è opportunamente partito mettendo nero su bianco i basics della questione: il Tpv è un percorso formativo a carattere professionalizzante per l’acquisizione delle competenze necessarie per lo svolgimento delle attività del farmacista nell’ambito del Servizio sanitario nazionale e consiste in attività pratiche contestualizzate e supervisionate, che prevedono l’osservazione diretta e l’esecuzione di compiti finalizzati a un apprendimento situato e allo sviluppo delle competenze procedurali e relazionali fondamentali per l’esercizio della professione. La valutazione di merito delle attività del Tpv è parte integrante del piano formativo del percorso di laurea.
Focalizzato la visione condivisa dell’oggetto del confronto, i rappresentanti di Università e Ordine hanno discusso alcuni aspetti del Tpv, considerando anche le attuali problematiche del contesto professionale in cui si inseriranno i futuri farmacisti, con particolare attenzione all’attuale carenza di questa figura nel mondo del lavoro.
È emersa una valutazione concorde sull’importanza del Tpv nell’ambito del percorso relativo alla laurea abilitante, disciplinato con il decreto 5 luglio 2022 di attuazione degli articoli 1 e 3 della legge 8 novembre 2021, n. 163 (Laurea magistrale a ciclo unico abilitante alla professione di Farmacista). Il provvedimento dispone che il tirocinio pratico-valutativo, che può essere svolto anche all’estero all’interno di programmi di mobilità internazionale, comprende un periodo di sei mesi, anche non continuativi, da svolgersi presso una farmacia aperta al pubblico e/o una farmacia ospedaliera o presso i servizi farmaceutici territoriali posti sotto la sorveglianza del servizio farmaceutico. L’attività di tirocinio deve essere svolta per non più di 40 ore a settimana, per un totale di 900 ore, di cui almeno 450 presso una farmacia aperta al pubblico.
Nel corso del tirocinio ogni studente avrà un “tutor accademico” e un “tutor professionale”, un farmacista iscritto all’albo con almeno due anni di attività professionale che dovrà seguire e assistere direttamente il tirocinante durante la pratica professionale.
Ciò anche a sottolineare l’importanza della stretta collaborazione tra accademia e mondo della professione, al fine di elaborare percorsi di Tpv che consentano ai laureandi di completare la formazione universitaria. L’obiettivo è garantire che gli studenti acquisiscano le competenze necessarie per affrontare il mondo del lavoro, fornendo loro gli strumenti indispensabili per l’erogazione di attività professionali adeguate alla domanda di salute dei cittadini quindi alla “farmacia dei servizi”.
Nel corso dell’incontro professione-università è stato appunto ribadito l’impegno a rafforzare ulteriormente questa collaborazione, assicurando che i percorsi formativi siano allineati alle esigenze del mercato del lavoro e alla qualità del servizio sanitario.
one di compiti finalizzati a un apprendimento situato e allo sviluppo delle competenze procedurali e relazionali fondamentali per l’esercizio della professione. La valutazione di merito delle attività del Tpv è parte integrante del piano formativo del percorso di laurea.
Focalizzato la visione condivisa dell’oggetto del confronto, i rappresentanti di Università e Ordine hanno discusso alcuni aspetti del Tpv, considerando anche le attuali problematiche del contesto professionale in cui si inseriranno i futuri farmacisti, con particolare attenzione all’attuale carenza di questa figura nel mondo del lavoro.
È emersa una valutazione concorde sull’importanza del Tpv nell’ambito del percorso relativo alla laurea abilitante, disciplinato con il decreto 5 luglio 2022 di attuazione degli articoli 1 e 3 della legge 8 novembre 2021, n. 163 (Laurea magistrale a ciclo unico abilitante alla professione di Farmacista). Il provvedimento dispone che il tirocinio pratico-valutativo, che può essere svolto anche all’estero all’interno di programmi di mobilità internazionale, comprende un periodo di sei mesi, anche non continuativi, da svolgersi presso una farmacia aperta al pubblico e/o una farmacia ospedaliera o presso i servizi farmaceutici territoriali posti sotto la sorveglianza del servizio farmaceutico. L’attività di tirocinio deve essere svolta per non più di 40 ore a settimana, per un totale di 900 ore, di cui almeno 450 presso una farmacia aperta al pubblico.
Nel corso del tirocinio ogni studente avrà un “tutor accademico” e un “tutor professionale”, un farmacista iscritto all’albo con almeno due anni di attività professionale che dovrà seguire e assistere direttamente il tirocinante durante la pratica professionale.
Ciò anche a sottolineare l’importanza della stretta collaborazione tra accademia e mondo della professione, al fine di elaborare percorsi di Tpv che consentano ai laureandi di completare la formazione universitaria. L’obiettivo è garantire che gli studenti acquisiscano le competenze necessarie per affrontare il mondo del lavoro, fornendo loro gli strumenti indispensabili per l’erogazione di attività professionali adeguate alla domanda di salute dei cittadini quindi alla “farmacia dei servizi”.
Nel corso dell’incontro professione-università è stato appunto ribadito l’impegno a rafforzare ulteriormente questa collaborazione, assicurando che i percorsi formativi siano allineati alle esigenze del mercato del lavoro e alla qualità del servizio sanitario.